FAARE
  • Home
  • Blog
  • CHI SIAMO
  • FORUM 2022
  • FORUM 2021
  • FORUM 2019
  • CONTATTI
Foto

UNA VISIONE CONDIVISA

9/3/2021

4 Comments

 
Foto
La parola sviluppo per le aree interne resta di difficile declinazione mentre si allarga la forbice tra realtà diverse del Paese. La doppia velocità è nei fatti e non si vedono all’orizzonte acceleratori credibili. Ma in tema di infrastrutture strategiche le aree interne potranno presto beneficiare di un asse di collegamento forse decisivo per ribaltare l’approccio economico e culturale nei confronti di certi territori. Oltre che incoraggiare i residenti a non abbandonarli. Si tratta della ferrovia ad alta velocità/capacità Napoli-Bari che, sulla trasversale Tirreno-Adriatico, coinvolgerà anche una parte consistente della dorsale appenninica. Se a questa ferrostrada veloce si aggiungessero i benefici delle infrastrutture digitali finalmente anche per il Sud si potrebbe avviare una visione diversa del futuro. Supportata da una forte esperienza di condivisione.

  • Basterà avere a disposizione collegamenti più veloci per percorrere la distanza che divide le aree interne dalle altre zone del Paese?
  • Quanto pesa la politica clientelare, tesa sottomettere in chiave esclusivamente elettorale le comunità, sullo sviluppo delle aree interne?
  • Progettare con competenza. È la condizione senza la quale certe aree vengono escluse dalla corsa allo sviluppo.
  • Da cosa partire per un percorso consapevole di unità territoriali?
  • Quali gli ostacoli oggettivi per cui settori quali agricoltura, beni culturali, eco-turismo, oltre alla proposta di un prodotto inestimabile che è il benessere, non riescono a far decollare i programmi di valorizzazione dei territori?
  • Quanto pesa il digital divide sul destino delle aree interne?

Lascia un commento indicando la tua citta’, la tua professione, eventuale ruolo istituzionale e la tua disponibilita’ a collaborare al progetto forum.
Clicca qui per commentare

4 Comments

RESTARE, LA SFIDA

9/3/2021

0 Comments

 
Foto
In cinque anni sono 250mila le persone che hanno abbandonato il loro paese per raggiungere centri del Nord Italia o altre nazioni. In sostanza una intera città si è staccata dal Sud. Persone di elevata cultura professionale e in grado di portare contributi importanti allo sviluppo del Paese. Giovani impegnati in tanti campi che fanno la fortuna di territori lontani dai loro. Oggi i piani di investimento per lo sviluppo concede loro qualche chance a quanti decidessero di restare al Sud o ritornarci. Serve però riscoprire le risorse locali, leggerne le potenzialità, sapere formulare progetti competitivi.
  • I laureati delle Università meridionali rappresentano una grande risorsa per le comunità locali. Come incentivare la loro sfida di restare nei loro comuni?
  • Amministrazioni, atenei, imprenditoria, competenze professionali. Come armonizzare queste realtà a vantaggio dei territori?
  • Le potenzialità ambientali, paesaggistiche, storiche e culturali restano sullo sfondo mentre al Nord meno di un quarto di questo grande patrimonio del Sud riesce a creare più del doppio del prodotto interno lordo.
  • Incrociando le varie potenzialità delle aree interne emerge una sintesi riconducibile al turismo. Il suo mancato decollo dipende solo dalla carenza di infrastrutture e di collegamenti?
  • Pensi che la mobilitazione della Chiesa sul versante sociale e a tutela della dignità di certi territori sia utile? Contribuirà a produrre scelte utili, condivise  e coraggiose?

Lascia un commento indicando la tua citta’, la tua professione, eventuale ruolo istituzionale e la tua disponibilita’ a collaborare al progetto forum.
Clicca qui per commentare

0 Comments

IL SUD CI PROVA

9/3/2021

1 Comment

 
Foto
La questione meridionale si concentra più che mai sulle emergenze del lavoro, dell’emigrazione e conseguente spopolamento, e del deficit infrastrutturale. Quando Sud si legge “aree interne”, le questioni sul tappeto diventano autentici macigni sul futuro di intere comunità. Le strategie nazionali di sviluppo sono sempre  più miopi e la pandemia acuirà le distanze. In questo quadro si registra però una nuova consapevolezza di parti consistenti della società meridionale nei confronti delle culture locali e identitarie. Soprattutto un diverso atteggiamento, più convergente, rispetto alle ipotesi di emancipazione.
  • Sarà possibile fare sistema delle varietà dei territori che inseguono gli stessi obiettivi?
  • Il Sud che chiede può trasformarsi in Sud che fa?
  • Le comunità hanno la forza di superare gli egoismi e attrezzarsi con responsabilità per l’auspicato sviluppo economico?
  • Che contributo pensi di dare a un piano di proposte che valorizzino l’integrazione tra risorse territoriali?
  • La Strategia Nazionale per le Aree Interne pensi abbia prodotto risultati positivi e sia una esperienza da consolidare?
  • Come immagini un percorso comune tra realtà diverse e quali passaggi ritieni decisivi per giungere a un dialogo operativo?
Lascia un commento indicando la tua citta’, la tua professione, eventuale ruolo istituzionale e la tua disponibilita’ a collaborare al progetto forum.
Clicca qui per commentare

1 Comment
Foto
Foto
UNIPACE / VESCOVI PER LE AREE INTERNE
  • Home
  • Blog
  • CHI SIAMO
  • FORUM 2022
  • FORUM 2021
  • FORUM 2019
  • CONTATTI