Resto al Sud, speranze e possibilità, talenti e competenza
Seconda tappa_Aree interne, camminare insieme 15 febbraio 2021 I giovani e le imprese, formazione e competitività Stefano Scauzillo Amministratore della Essequadro Srl, è presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Avellino Sono particolarmente sensibile al discorso delle aree interne, come presidente di una territoriale di Confindustria. Guardiamo il nostro disagio con l’ottimismo che devono avere i giovani imprenditori nel creare possibilità di sviluppo per il nostro territorio. Due temi sono stati toccati in parte ma li vorrei approfondire: l’occupazione e le infrastrutture. Le imprese stanno vivendo un periodo estremamente difficile e noi imprenditori viviamo non solo il disagio di dover lottare con un’economia che non è così galoppante come vorremmo. A questo si è aggiunto il disagio Covid, rendendo l’attività industriale estremamente complicata da gestire. Noi operiamo nel settore della moda con un’azienda che si occupa di un processo integrato di produzione e distribuzione di occhiali. Siamo unici nel territorio e, per specificità di business, l’unica azienda del Centro-Sud ad operare in questo tipo di attività e siamo estremamente vocati all’internazionalizzazione. Quindi siamo un puro esempio di come, pur operando in una zona dell’area industriale di Frigento in Valle Ufita, riusciamo a fare il 50% di fatturato in export e di avere circa cinquanta dipendenti. Lo dico con molto orgoglio perché gli occupati della nostra azienda vanno dai ventidue ai trent’anni. Siamo un piccolo esempio, ma andiamo a contrastare il problema della disoccupazione giovanile. Non è un indicatore del mercato, visto che i tassi di disoccupazione giovanile sono ormai alle stelle, ma sono fiducioso nelle nostre istituzioni e del nuovo Presidente del Consiglio Draghi che si possa operare per una crescita occupazionale utilizzando delle misure estremamente vantaggiose e competitive per le aziende, che possano spronare gli imprenditori ad aumentare i livelli di occupazione. Il secondo aspetto, dicevo, è quello delle infrastrutture. Abbiamo parlato di aree interne, di tutti i problemi che vanno gestiti ma l’occupazione e le infrastrutture vanno a braccetto. Affinché l’area interna possa essere competitiva, o meglio possiamo performare il nostro interesse per il futuro, dobbiamo offrire alle famiglie un posto di lavoro, un tetto sicuro in cui vivere ma soprattutto dobbiamo fare in modo che le infrastrutture, non solo in termini di strade, ma soprattutto in termini di trasporto merci e persone, ci facciano entrare in un processo globale in cui le performance e le competitività del nostro territorio e delle nostre imprese possano muoversi agevolmente. Sono rimasto affascinato dai numeri esposti da Durante, ha parlato di una misura, Resto al Sud, particolarmente interessante. Come presidente di Confindustria e come cittadino di un’area interna sono molto contento di ascoltare che Invitalia eroga in tanti modi ingenti somme di denaro nei confronti degli imprenditori. È ottimo dare la possibilità di creare una nuova azienda ma allo stesso momento bisogna trattare un argomento altrettanto improntate, la formazione. La mia preoccupazione è la seguente: vengono erogati fondi a un giovane imprenditore ma l’istituzione e anche noi come Confindustria come ci affianchiamo all’imprenditore? Come si riesce a fare in modo che questi soldi aumentino i livelli di occupazione nel tempo? L’investimento iniziale deve essere posto in condizione di far aumentare negli anni fatturato e dipendenti. È necessario che ci si affianchi all’imprenditore in termini di competenze ancora prima di iniziare la fase attuativa del progetto. Un requisito per l’erogazione dei fondi dovrebbe essere la consegna del know-how e la formazione del soggetto nei confronti del quale si va ad investire soldi pubblici. Questo ci permetterà di essere ancora più competitivi e mantenere un livello di competitività internazionale ancora più performante. La sburocratizzazione di un modello di business dovrebbe portare ad andare molto più veloci nei tempi. Il tempo, in un’ottica di business, è denaro ma soprattutto il mercato cambia in maniera troppo veloce, per cui molto spesso pensiamo a una startup nel settore digitale e, se si dovesse sviluppare con sei mesi o con un anno di ritardo, rischierebbe di non essere più competitiva in uno scenario di mercato che cambia ogni giorno. Altro argomento di fondamentale importanza per le aree interne è il Recovery Fund. Stiamo vivendo un periodo storico straordinario, ci può dare uno spiraglio di luce per i prossimi vent’anni. Avremo una quantità di denaro impressionante, andrà speso in un’ottica di team work tra pubblico e privato. Se questi soldi verranno investiti in maniera giusta, ne potremo approfittare e investire per il benessere delle future generazioni. |